Episodi relativi al rifiuto del cibo sono molto comuni durante l’età evolutiva. Essi si manifestano durante fasi di criticità e cambiamento per il bambino (ad esempio periodo dello svezzamento o dell’acquisizione dell’autonomia alimentare) e, in quanto tali, sono transitori e non prendono la forma di un vero e proprio disturbo. La presenza di difficoltà a carico dell’alimentazione e della nutrizione comincia ad assumere le caratteristiche di un vero e proprio disturbo quando si manifesta con irritabilità, faticabilità eccessiva e interruzione precoce dell’assunzione di cibo, collera intensa, disinteresse nei confronti del cibo, tendenze a sputarlo, rovesciare il piatto o vomitare quanto introdotto. Il rifiuto del cibo da parte di un bambino è anche sintomo che “qualcosa non va” nella sua quotidianità e dunque la sua protesta a tavola potrebbe essere l’espressione di un disagio legato ad un momento particolarmente difficile che sta affrontando (come per esempio l’arrivo di un fratellino, il cambio di scuola, la separazione dei genitori, un lutto). Capire il perché di questo atteggiamento è fondamentale per attuare rapidamente un percorso psicologico finalizzato a ristabilire il normale sviluppo psico-fisico del bambino/adolescente.